Se sei pratico del mondo della fotografia, avrai sicuramente sentito parlare di HDR, alta gamma dinamica, multiesposizione e unione di più scatti, giusto per citare qualcuno di questi termini.
Ti sarà anche capitato di vedere nel web delle fotografie dall’ elevata tridimensionalità e quasi simili alla realtà oppure delle foto con colori vividi, accesi, quasi irreali e dall’atmosfera a volte surreale. Bene, il più delle volte queste foto si ottengono utilizzando una tecnica che si chiama fotografia HDR o ad alta gamma dinamica. In genere si ottiene ampliando lo spettro della luminosità con dei semplici scatti aggiuntivi e con degli strumenti appositi – tranquillo, nulla di che, è tutto a portata di umano -.
Mettiti comodo, prestami 5 minuti di attenzione e leggiti per bene questo articolo: sto per spiegarti cos’è la fotografia HDR, come si fa e perché in certe situazioni è meglio scattare ampliando il più possibile la gamma dinamica. Cercherò di parlarti il più semplicemente possibile perché qui si tratta di introdurre un concetto magari per te nuovo, senza entrare troppo nello specifico.
Una cosa ci tengo a sottolineare: dopo aver letto questo articolo, mettiti a provare, a scattare e a post produrre. Soprattutto l ‘ultima parte è la più difficile, in quanto è qui che avrai modo di affinare la tecnica e produrre scatti quasi reali. La teoria è abbastanza semplice, è la pratica che farà la differenza. Partiamo!

Indice dei contenuti
Fotografia HDR: cos’è e a cosa serve
La fotografia HDR è una tecnica fotografica che annovera tra i suoi utilizzatori fotografi di paesaggio, notturni e di molti altri generi fotografici. Addirittura ci sono anche fotografi che usano solo questa tecnica e producono immagini prettamente in HDR.
Fatta questa breve premessa, è bene capire cosa significhi HDR: l’acronimo sta per High Dynamic Range – In alcuni casi si trova scritto come HDRI, dove I sta per Imaging -, ossia immagini ad ampia gamma dinamica. Sul perché si usi questa tecnica occorre fare un paragone tra il sensore della macchina fotografica e l’occhio umano.
La macchina fotografica, per quanto complessa e cervellona, ha un grosso limite, che è appunto la sensibilità del sensore. Ti faccio un esempio: mezzogiorno d’estate di una bellissima giornata di sole. Se guardi attorno a te, ti sarà possibile distinguere più o meno chiaramente i dettagli di luci ed ombre. Ma se nello stesso istante tu prendi la tua reflex e scatti una foto, quello che ne otterrai sarà una foto o bruciata sulle luci oppure molto scura sulle ombre a seconda di come avrai scelto di esporre. Ma perché succede questo? Perché la gamma dinamica della tua reflex arriva tra il 40% ed il 50% di quella dell’occhio umano – e questo nei casi in cui la tua reflex sia di quelle potenti ed evolute -. Quindi ti trovi a dover scegliere per cosa esporre correttamente, andando poi a recuperare le luci o le ombre in post a seconda dei casi.

Ma se non vuoi avere di questi problemi e vuoi ampliare la gamma dinamica, ecco che ti viene in soccorso la tecnica dell’HDR. In questo modo potrai ampliare la gamma della tua fotografia finale e recuperare quel dettaglio che, con uno scatto singolo, magari ti risulta più difficile avere. Ed è a questo che serve questa tecnica. L’ampliamento della gamma, inoltre, consente di aumentare la quantità di dati da elaborare in post produzione, rendendo la foto più “malleabile” e gestibile dal punto di vista del rumore e del recupero luci e ombre.
Spiegato ora che cosa è e a cosa serve, andiamo a vedere come si amplia la gamma dinamica di uno scatto. Iniziamo col bracketing.
Che cos’è il bracketing
Prima di parlarti di come si ottiene una foto in HDR, occorre spiegare cosa sia il bracketing. Il termine proviene dall’inglese to bracket, raggruppare, perché si raggruppano più foto ottenute con la stessa inquadratura ma con esposizioni diverse. È conosciuta anche come esposizione a forcella.
È un’opzione che ora hanno tutte le fotocamere e consiste nell’effettuazione di più scatti in maniera automatica per un numero totale dispari.
Il bracketing effettuerà un numero di scatti preimpostati automaticamente, facendo una foto con l’esposizione corretta, più altre foto sottoesposte e sovraesposte in base al numero di scatti stabiliti. Se selezioni un numero di scatti totale pari a 3, la fotocamera scatterà una foto correttamente esposta, una sottoesposta e una sovraesposta. Se il numero totale è 5, allora avrai 2 sottoesposte, 2 sovraesposte più quella corretta. E così via.

Ma a quale intervallo vanno scattate le foto? Generalmente si setta un intervallo di esposizione pari a 1 stop tra una foto e l’altra, ma niente ti vieta di scattare con una differenza tra uno scatto e l’altro di 1/3 oppure di 2 stop.
Il bracketing agisce sul tempo, mantenendo costante il diaframma.
Fotografia HDR: come si fa sul campo
Ora che ti ho spiegato quanto sopra, è giunto il momento di capire come ottenere una fotografia HDR. Innanzitutto il mio consiglio è di usare sempre la modalità manuale.
Ricordando quanto detto nei paragrafi precedenti, hai 2 modi per ottenere una fotografia ad ampia gamma dinamica:
- Attraverso il bracketing: dal menu della tua fotocamera seleziona quanti scatti vuoi ottenere dal bracketing, da un minimo di 3 a massimo di 7 (alcune reflex arrivano anche a 9). Il vantaggio è che essendo automatizzato, il tempo per completare il processo è veloce, lo svantaggio è che al massimo puoi arrivare a 7 scatti o 9, se ti servono più scatti devi passare alla modalità successiva. A te la scelta di quanta gamma vuoi recuperare. Ti dico solo che quando scatto con la tecnica Mortal Night – una particolare tecnica HDR, arrivo a anche a 13 scatti circa.
- Manualmente e settando gli intervalli di esposizione a tua discrezione. Scatta prima una foto correttamente esposta, selezionando un diaframma e poi agendo sul tempo. Il vantaggio è che puoi ampliare di molto la gamma dinamica della tua foto finale, lo svantaggio è che ci impiegherà di più. Se devi fare tutto manualmente, anche la regolazione del tempo senza l’uso di uno scatto remoto, attento a non muovere la macchina fotografica.
Tra le due io preferisco la prima modalità. Ma a volte occorre scattare molti più scatti dei canonici 5 o 7, in alcuni casi sono arrivato anche a 11 o 13.
Vediamo ora cosa ti serve per fare una fotografia ad ampia gamma dinamica.

Gli strumenti necessari per fare una foto HDR
La fotografia HDR è una tecnica abbastanza semplice da applicare sul campo e che richiede, in fase di elaborazione, uno strumento per la post produzione. Sostanzialmente ho identificato 4 elementi per l’applicazione e lo sviluppo di questa tecnica. Ecco cosa serve per fare una foto in HDR.
- Treppiede: elemento fondamentale per la realizzazione dello scatto finale. Se devi scattare 5, 7 o 9 fotografie tutte con la stessa inquadratura ma con esposizioni diverse, devi per forza avere un treppiede che sia solido e stabile. Se non lo possiedi e sei incerto su quale scegliere, qui ti ho spiegato come scegliere il treppiede per la reflex. In fase di scatto cerca di non muovere o toccare il treppiede, questo per evitare il cosiddetto effetto ghosting: avere dei problemi di allineamento ed accorgersene solo davanti al PC potrebbe significare aver buttato il lavoro. Purtroppo l’allineamento di foto disallineate non sempre è possibile.
- Fotocamera: ad oggi le fotocamere più evolute permettono di estrarre il file HDR direttamente dallo scatto. Ma se non tutte le reflex hanno questa funzione, allora puoi usare lo scatto in bracketing. È importante comunque fare un numero di scatti sovraesposti e sottoesposti uguali per avere una gamma dinamica ampia e simile come numero di stop.
- Telecomando di scatto remoto o app sul cellulare: al fine di evitare movimenti inutili ed evitare effetti ghosting, setta la macchina fotografica in live view in modo da evitare il ribaltamento dello specchio e ridurre inutili vibrazioni. Al momento dello scatto, l’utilizzo di un controllo remoto ti permetterà di evitare di spostare involontariamente la macchina, anche di qualche millimetro.
- Software di elaborazione grafica: last but not least, per poter mettere assieme gli scatti fatti in sequenza con diverse esposizioni, avrai bisogno di un software di elaborazione grafica, come Photoshop oppure Lightroom. Se non li possiedi, puoi scaricare anche Photomatix, un altro software che permette l’elaborazione grafica per ottenere uno scatto HDR. Io ti consiglio di usare i primi due, in quanto molto più completi dato che poi dovrai per forza fare delle regolazioni di altro tipo al tuo scatto ottenuto dall’unione dei fotogrammi. Ma soprattutto, fatti un corso serio per l’utilizzo di questi software. In particolare Photoshop è talmente complicato e complesso da richiedere ore di utilizzo.
Infine ricordati sempre come agisce l’esposizione nel triangolo dell’esposizione.
Quando fare una fotografia HDR
Fare una fotografia ad alta gamma dinamica non è sempre possibile. Ti sfido a farla ogni volta, sistemando l’esposizione ed il treppiede. Ovviamente se vuoi lo puoi fare ma spesso non ci sono le tempistiche, oppure non è proprio il caso di usarla questa tecnica. Altre volte invece sì serve una foto con un range dinamico ampio. Vediamo quando.
Puoi scattare una foto ad alta gamma:
- Quando scatti di notte
- Durante una foto di paesaggio e vuoi accentuare il cielo o sei in controluce
- Quando hai un contrasto molto forte tra luci e ombre e vuoi ridurlo
- Quando fai foto di interni e magari non disponi di un flash
In questi casi e con questa tecnica di sovrapposizione degli scatti con diverse esposizioni è molto più facile recuperare luci ed ombre.
Ti sconsiglio invece di usarla:
- Con soggetti in movimento
- Quando hai dei colori già vividi
- Quando vuoi mantenere un forte contrasto nella scena.
Questo perché nel primo caso, avrai la presenza di effetto fantasma, nel secondo rovinerà i colori rendendo l’immagine irreale, nel terzo se ti serve contrasto nella scena l’HDR fa esattamente l’opposto.
Perché scattare una foto in HDR
Il motivo principale sul perché scattare una foto in HDR, è credo tu lo abbia capito, è che il risultato finale potrebbe essere una foto molto simile alla realtà. Oppure una foto dall’elevato effetto artistico.
Come ti ho spiegato prima, ampliare la gamma dinamica fino a voler quasi raggiungere quella dell’occhio, implica dare alla foto dei dettagli che solo l’occhio stesso può percepire. Più ampia sarà la gamma, più ti avvicinerai al vero, ma ricorda che stai parlando pur sempre di immagini. In questo modo e con questa tecnica, stai sopperendo ad un limite evidente della tecnologia. Ricorda però che ad un certo punto non serve fare nemmeno troppi scatti – inutile arrivare a 50 scatti per una foto -. Cerca di ottenere più dettaglio possibile nelle luci e nelle ombre con meno scatti possibile.

Se invece vuoi dare alle tue foto una spinta prettamente “artistica” con colori piu saturi e vividi, meno contrasto e più dettaglio, la tecnica in questione potrà tornarti utile. Non dimenticare però che c’è chi non apprezza questo viraggio verso l’artistico, dove la foto sembra irreale. Preparati quindi a ricevere delle critiche più o meno velate.
Fotografia HDR: considerazioni finali
Una volta applicata una delle due tecniche, manuale o bracketing, con gli strumenti indicati, non ti resta che scaricare le tue foto al PC e ottenere il tuo HDR.
Personalmente, amo l’HDR perché la trovo una tecnica molto utile e bella da usare. Questo però quando non viene usata in maniera esagerata. Produrre immagini surreali, a gusto personale, è qualcosa che non apprezzo, mi piace però quando regala immagini molto simili alla realtà.
Detto questo, spero che i miei consigli e l’introduzione alla fotografia HDR ti sia piaciuta e ti torni utile. E come si suol dire, buona luce.