La città di Pompei, in provincia di Napoli, è famosa in tutto il mondo per gli scavi archeologici: ogni anno milioni di visitatori da ogni angolo del globo li visitano, rendendolo il secondo sito più ammirato d’Italia. Questa città, risalente al 79 d.C. , è certamente un gioiello storico e architettonico da vedere almeno una volta nella vita. Io ne sono rimasto impressionato. Si potrebbe pensare che la visita a Pompei si limiti ai soli scavi, ma secondo me Pompei è molto di più. Ci sono stato per un weekend e ho avuto modo di visitare buona parte della città e alcuni dei suoi luoghi d’interesse. Per questo ti lascio alcune idee su cosa vedere a Pompei e dintorni, con le informazioni utili anche su dove mangiare e dove dormire in città. Potrebbe esserti tutto utile per trascorrere più di qualche giorno nella zona. Ho trovato una bellissima accoglienza e la cucina campana ha saputo deliziarci.
Indice dei contenuti
Cosa vedere a Pompei e dintorni: 5 idee per un weekend lungo
1 Vedere gli scavi di Pompei
Ovviamente si parte da qui. Chi visita Pompei ci viene per visitare gli scavi archeologici, che per me sono stati un’autentica sorpresa. Si tratta di una grande città romana, estesa per ben 66 ettari.
In un giorno compreso tra Agosto e Novembre del 79 d.C. si è fatta la storia. L’eruzione di lapilli e cenere di quello che diventerà il Vesuvio, ha “congelato” – perdonami l’ossimoro – case, negozi, strade, affreschi, disegni, ma anche attimi di vita. A partire dal 1800, il minuzioso lavoro di rimozione di cenere e terra, di restauro e di recupero architettonico durato due secoli, ci ha consegnato una città del periodo romano praticamente intatta.

La repentinità dell’eruzione ha consegnato ai giorni nostri momenti di vita quotidiana, come i resti di un cane al guinzaglio o gente in fuga con le chiavi di casa in tasca. Sono state trovate persone rintanate nelle stanze, convinte di trovare riparo dalla furia del vulcano ma che hanno dovuto soccombere alle sue esalazioni. E’ stata trovata persino una pagnotta di pane durante la lavorazione, dove si vede l’impronta digitale sull’impasto. All’ingresso troverai i calchi di corpi umani, ottenuti con una tecnica particolare e che indicano perfettamente l’attimo di sofferenza in cui l’eruzione li sorprese. Potrai visitare case, camminare lungo le vie della città, visitare l’anfiteatro, la piazza principale e molti altri luoghi.
La visita base dura due ore e noi siamo stati accompagnati dalla bravissima Felicia, che ci ha fatto da guida. Ovviamente durante il tour mi sono un po’ staccato dal gruppo per fare foto o vedere alcuni angoli particolari, quindi mentre ero lontano sentivo Felicia parlare attraverso le radioline Audiotours. Per saperne di più sulla mia visita agli scavi di Pompei leggiti il mio post – che uscirà a breve.
2 Vedere i murales del Pompei Street Festival
A Pompei è possibile ammirare anche la street art. Dal 2021 a oggi sono stati realizzati oltre 50 murales durante le tre edizioni del Pompei Street Festival, di cui 51 sono indicati nella mappa posta di fronte al Duomo: artisti da tutto il mondo hanno realizzato opere su pareti sia pubbliche che private, dal centro cittadino sino alla periferia ma anche nelle città vicine. Le tematiche trattate sono le più diverse: molte riguardano la città di Pompei, altri murales riguardano personalità legate a Pompei e a Napoli, come Diego Armando Maradona.
La visita mi è piaciuta molto e mi sarebbe piaciuto ammirare anche altre opere. Purtroppo per questioni di tempo non ci siamo riusciti ma è stata comunque una bella esperienza. Dalla seconda edizione, l’evento è patrocinato dagli scavi di Pompei.

3 Visitare il Duomo e campanile di Pompei
Tra le cose da vedere a Pompei c’è sicuramente il Duomo, il cui nome ufficiale è pontificio santuario della Beata Vergine del Santo Rosario. E’ un edificio in stile neoclassico ed è il luogo di culto principale della città. E’ uno dei santuari mariani più importanti d’Italia ed è stato visitato anche dagli ultimi tre Papi.
I fondatori del Santuario sono Bartolo Longo e la moglie, la contessa Marianna Farnararo de Fusco. La costruzione iniziò l’8 maggio 1876 e il finanziamento provenne da offerte spontanee dei nobili locali, grazie all’iniziativa della contessa “un soldo al mese”. L’interno è a croce latina e si compone di tre navate. Ma la vera bellezza del Duomo di Pompei sta nel soffitto e nelle volte: gli affreschi sono meravigliosi e ricoprono praticamente tutta la superficie. Nella volta centrale si trova l’Assunzione della Vergine realizzata da Pasquale Arzuffi, in controfacciata si trova l’organo a canne mentre dietro all’altare maggiore si trova il dipinto della Madonna di Pompei.
Ci sono poi due parti che vale la pena visitare: una è la cripta, dove si trova l’urna con le reliquie di Bartolo Longo, l’altra è il museo con cimeli, fotografie, reperti di tipo storico-artistico ed una riproduzione del quadro della Madonna di Pompei. All’uscita troverai il campanile, situato sul lato sinistro del Duomo, se lo si guarda frontalmente, ed è alto 88 metri. E’ possibile salire in cima per vedere la città dall’alto e il Vesuvio alle sue spalle ma purtroppo non ho avuto l’occasione di salirci.

4 Assaggiare il Panis Pompeii
All’interno degli scavi di Pompei ho avuto la possibilità di vedere l’antico pane che veniva prodotto all’epoca. Sebbene sia rimasto carbonizzato, è evidente la forma tonda e schiacciata, suddivisa in otto parti. Partendo da questa base, il forno Esposito guidato dal mastro fornaio Carmelo, panificio storico della città inaugurato nel 1960, è riuscito a riprodurre il panis Pompei prodotto all’epoca. L’impasto attuale è a base di farina di farro, latte, burro, uova fresche, miele, noci sorrentine, mandorle, uvette dei colli vesuviani, canditi sorrentini anice e cannella. A tutto ciò viene aggiunto anche il mosto del vino, che permette al pane di rimanere commestibile per un arco di tempo pari a 40 giorni.

Il panis Pompeii era il pane destinato ai ricchi: durante le festività veniva richiesto ai fornai della città dai nobili del tempo. Ho avuto la fortuna visitare il laboratorio per la produzione del pane di assaggiare questa delizia: già al taglio si sente il profumo spargersi nell’aria mentre in bocca si sente tutto il gusto degli aromi. Noi abbiamo fatto una degustazione di solo pane, ma può essere accompagnato anche con miele, marmellate di arance e fichi, ricotta di mucca o pecora oppure fichi freschi. Il forno Esposito produce pane, ma anche dolci e pizze, seguendo la tradizione di 60 anni di storia e tre generazione di fornai.
5 Visitare la tenuta Bosco de’ Medici Winery
I vini prodotti, in particolare, sono 4:
La zona attorno al Vesuvio è una zona che è molto fertile ed è nota per la produzione del vino. Per questo se vai a visitare Pompei ti consiglio di vedere anche una tenuta vitivinicola. Io sono stato all’azienda Bosco de’ Medici Winery per la visita con degustazione. Qui si coltivano 4 tipi di uve, due bianche e due rosse: le prime due sono falanghina e caprettone, mentre le rosse sono piedirosso e aglianico. Queste ultime sono uve molto antiche, utilizzate dai romani per la produzione del nettare degli Dei. Le uve vengono coltivate su 14 ettari di vigneto, 6 vicino alla tenuta e 8 ettari sul vulcano. La Bosco de’ Medici Winery produce con queste uve vini bianchi, rossi e anche qualche rosato.
- Pompeii Rosso I.G.T. (Piedirosso 100%): un vino dai sentori di frutti di bosco e ciliegia. Si abbina bene con formaggi di pecora e capra, ragù di carne o soffritto napoletano.
- Pompeii Bianco I.G.T. (caprettone 100%): in bocca ha sentori di miele e albicocca. Si abbina con formaggi freschi oppure risotti di pesce, agli asparagi o funghi.
- Lacryma Christi del Vesuvio Rosso D.O.C. conosciuto anche come LavaRubra (80% piedirosso e 20% aglianico): anche qui sentori di frutti di bosco e ciliegia, ma con una nota leggermente piccante simile al pepe nero. Si abbina bene con formaggi di pecora e salsicce.
- Lacryma Christi del Vesuvio Bianco D.O.C. conosciuto anche come LavaFlava (80% caprettone e 20% falanghina): presenta note di frutta e fiori freschi. Viene utilizzato come aperitivo oppure con piatti di riso o pasta a base di pesce.
Il Pompei Bianco ha una produzione molto particolare: si ottiene da un’uva molto antica e il 30% della sua massa si ottiene con affinamento in anfora, mentre il 70% avviene in silos. Il nome Bosco de’ Medici nasce da quando venne ritrovata in vigna una pietra scolpita con la lettera “M” ed una corona. Alcuni studi confermano che quei territori, in passato, erano di proprietà di un ramo della dinastia nobiliare dei Medici di Firenze, trasferitasi nel Regno di Napoli. All’interno della tenuta c’è anche un orto e un maneggio di cavalli.

Cosa vedere nei dintorni di Pompei
Se stai pensando di visitare anche i dintorni di Pompei perchè hai qualche altro giorno in più a disposizione, ti lascio alcune dritte:
- Napoli: la città Partenopea è un vero gioiello. Prima di recarmi a Pompei ho avuto modo di visitarla per qualche ora e mi ha immediatamente conquistato. La sua street art, le vie strette e soprattutto lo street food mi hanno reso felice come un bambino. Ho deciso di tornare quanto prima per visitarla meglio.
- Costiera Amalfitana: non ci sono ancora stato ma ci vorrei venire per vedere località come Positano, Amalfi, Ravello e Vietri sul Mare in uno scenario che al mondo non ha eguali.
- Sorrento: Anche Sorrento e la penisola Sorrentina possono essere una valida alternativa nei dintorni di Pompei. Anche qui non ci sono stato ma tra le attrazioni da vedere si trovano il Duomo di Sorrento e il centro storico della città, mentre tra le prelibatezze locali potrai assaggiare i famosi gnocchi alla sorrentina e il limoncello.
- Regga di Caserta: una meraviglia che ho potuto visitare qualche anno fa. Oltre alla bellezze delle sue stanze ti consiglio di vedere anche i suoi giardini e le sue fontane. Se vuoi saperne di più ti consiglio di leggere il mio post dedicato alla mia visita alla Reggia di Caserta.
Nella pianificazione del tuo viaggio in zona Pompei ti puoi rivolgere a Pompei DMC, giovane azienda che opera nella zona di Pompei e dintorni, che ti può aiutare nell’organizzazione non solo di esperienze ma anche del tuo tour e delle esperienze.

Come arrivare a Pompei
Ecco come arrivare a Pompei
- Se arrivi in treno, dalla stazione di Napoli Centrale vai alla stazione Garibaldi, prendi il treno che collega Napoli a Salerno e scendi a Pompei.
- Se arrivi in auto da nord, percorri l’autostrada A3 Napoli-Salerno in direzione Salerno ed esci a Pompei Ovest. Se provieni da sud, percorri sempre l’autostrada A3 ed esci a Pompei Est.
- Se arrivi in autobus, dalla stazione di Piazza Garibaldi, prendi i bus delle compagnie EAV e SITA.
- Se arrivi in aereo, dall’aeroporto di Napoli Capodichino puoi prendere l’autobus SITA sulla linea Napoli-Nocera-Salerno.
- In transfer privato: puoi essere una buona soluzione se vuoi la comodità. In questo caso ti suggerisco, se hai bisogno di una compagnia di noleggio con conducente, Prestige Car Pompei.
Dove mangiare a Pompei
Ho avuto modo di testare più locali durante la mia visita a Pompei. Tutti a modo loro ci hanno fatti sentire a casa e il cibo è stato davvero super. Si utilizza molto il fritto ma come lo fanno al sud non lo fanno da nessuna parte. Abbiamo assaggiato piatti tipici della tradizione napoletana, menù degli antichi romani o semplice aperitivi. Ecco i dove mangiare a Pompei:
- Mercato Pompeiano Pizzeria: qui abbiamo assaggiato degli antipasti fritti da urlo. Crocchè di patate, polpettine ricoperte di crema al pistacchio e altri antipasti fritti della tradizione napoletana. Pensavo di non riuscire a mangiare nulla dopo i primi assaggi, invece il fritto era leggero e croccante. Sono riuscito anche a mangiare un’ottima pizza napoletana.
- Varnelli Pizzeria Bistrot e Restaurant: L’aperitivo è stato eccezionale. Ho assaggiato lo Spritz Pompei, una rivisitazione dello spritz normale con una nota di piccante. Abbiamo poi assaggiato una trilogia di antipasti fritti molto leggeri ed infine la pizza. Il loro cavallo di battaglia è quella che chiamano “piccantino” ed è una pizza chiusa con all’interno provola, scarola riccia, pomodorini del Vesuvio, olive taggiasche, parmigiano reggiano e del piccante di produzione propria. Questa è stata una vera delizia!
- Caupona: un salto nel passato. Se vuoi provare una cena con un look e sapori particolari, allora devi venire qui. I miei piatti preferiti sono stati il tonno scottato e aromatizzato al timo e il dolce di ricotta con miele. Il locale è dipinto come una antica casa romana e la chicca è stata all’arrivo, quando ci hanno vestiti con le tuniche come gli antichi romani per cenare. Davvero una bella idea e menù ottimo.
- Kimiya Taste Hub: è un locale dove si fa aperitivo ma qui abbiamo fatto un brunch a base di stuzzichini l’ultimo giorno di viaggio. Locale molto informale e alla mano, come piace a me. Dispone di tavoli all’esterno e di una vasta scelta di birre in bottiglia o di aperitivi e cocktail.

Dove dormire a Pompei
Ho avuto il privilegio di dormire al Vemaga Luxury Stay, un’elegente struttura a pochi passa dalla zona pedonale del centro di Pompei. E’ un B&B in stile moderno e recentemente aperto. Si compone di un’ampia sala colazione e tre bellissime stanze doppie, tutte con letto matrimoniale e bagno. Oltre alla comodità dei letti, le docce dispongono tutte di doccia emozionale con cromoterapia, per chi volesse sfruttarne le proprietà benefiche. La colazione è ampia e abbondante ed è stato piacevole trovarsi con i proprietari, Veronica e Maurizio, a scambiare quattro chiacchiere la mattina.
La struttura non accetta animali nè bambini piccoli. Il mio consiglio comunque è di chiamare la signora Veronica e chiedere maggiori info se vuoi alloggiare con tuo figlio.
Altre strutture che ti posso suggerire a Pompei sono l’Hotel del Sole, situato di fronte agli scavi; AJ Suite and Breakfast a 10 minuti dalla stazione e dagli scavi. Non le ho testate, le hanno testate i miei colleghi e si sono trovati tutti molto bene.
Post in collaborazione con Pompei DMC e AITB