Cosa mangiare a Roma: 15 piatti tipici della cucina romana da assaggiare

19 Nov , 2023 - Food

Cosa mangiare a Roma: 15 piatti tipici della cucina romana da assaggiare

Ah, Roma ! Una città ricca di arte e storia, che ha segnato in maniera indelebile la storia Europea, ed è madre di una cucina tra le più amate al mondo, composta da ingredienti semplice e genuini. Se sei in procinto di partire per partire per la Città Eterna, di sicuro ti starai chiedendo cosa mangiare a Roma. Per vivere appieno la città e la sua offerta culinaria, il modo migliore è sedersi ai tavoli dei ristoranti sparsi fra Trastevere e Testaccio. E’ qui che troverai le specialità romane più buone. Ma se vuoi provare le stesse pietanze al di fuori della città ti consiglio allora di spostarti nella zona dei castelli romani, dove potrai assaggiare altrettanti piatti della tradizione romana nelle tante fraschette presenti in zona.

Sto per parlarti dei piatti tipici della cucina romana, una cucina che amo molto e alla quale non ho saputo resistere: i piatti tipici romani più noti sono senza dubbio i primi a base di pasta, per passare poi ai secondi, a base di carne e verdure – anche fritte – e infine i dolci, con due specialità gastronomiche romane tra le più note. Sei pronto? Annamo!

Cosa mangiare a Roma: 15 piatti tipici della cucina romana da assaggiare nella Capitale

1 Tonnarelli cacio e pepe

Iniziamo a scoprire la cucina tradizionale romana da uno dei piatti forse più noti: i tonnarelli cacio e pepe, un piatto di origine povera risalente ai tempi della transumanza dei pastori nell’agro romano. I tonnarelli sono simili agli spaghetti ma più spessi, e venivano accompagnati dal cacio, un formaggio comune ottenuto dai pastori e condito col pepe. Oggi i tonnarelli cacio e pepe sono realizzati con pasta di alta qualità, Pecorino Romano DOP di media stagionatura, pepe in grani macinato al momento del servizio. Onestamente? Non li ho trovati granchè.

2 Spaghetti alla carbonara

Decisamente meglio gli spaghetti alla carbonara, secondo me vero simbolo di Roma e della sua cucina tipica. Attenzione: secondo i puristi la vera carbonara si fa col guanciale e non con la pancetta affumicata, e ci si gratta sopra il pecorino Romano DOP, non il Grana o il Parmigiano! La sua nascita si dice sia merito di un cuoco romano, il quale mise assieme gli ingredienti fornitigli dai militari americani durante la seconda guerra mondiale. Sarà vero? Ciò non toglie che questo piatto è uno dei piatti simboli della gastronomia laziale.

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Carbonara

3 Bucatini all’amatriciana

Un altro piatto divenuto ormai un simbolo a livello nazionale. I bucatini all’amatriciana sono un piatto povero della tradizione laziale, ed è nato ad Amatrice dalla tradizione dei pastori e come variante della Gricia. La pasta all’amatriciana è diventa tale con l’importazione del pomodoro da oltreoceano, ed oltre al guanciale di Amatricia è richiesta una vena di piccante data dal peperoncino, che le da quel tocco in più. Per me tra tutte le pastasciutte rimane la regina indiscussa!

4 Penne all’arrabbiata

Un altro primo piatto tradizionale della gastronomia romana sono le penne all’arrabbiata, un piatto conviviale e molto diffuso perchè facile da preparare. Si prepara il sugo col pomodoro tagliuzzato fine, un goccio di olio e aglio schiacciato. Ma il tocco in più lo danno il peperoncino e l’immancabile pecorino romano. Ma perchè si chiamano penne all’arrabbiata? Sembra che il nome di questo piatto romano derivi dalla forte presenza di peperoncino: si dice che chi lo mangi diventi rosso in volto, come quando si è in preda all’ira.

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Penne

5 Rigatoni con la pajata

Questo piatto tipico romano è decisamente meno conosciuto dei suoi predecessori indicati sopra. La pagliata è un tipo di carne bovina, ma non è di prima scelta, anzi. Questo taglio di carne arricchisce il pomodoro utilizzato per fare il sugo: cucinati entrambi a fuoco lento, il sugo che se ne ottiene è molto saporito e se ne ottiene un piatto decisamente ricco e sostanzioso. Nonostante sia meno popolare, i rigatoni con la pajata possono essere una valida alternativa per chi decide di assaggiare un primo piatto popolare diverso dai grandi classici della città Eterna.

6 Gnocchi alla romana

“Giovedì gnocchi, venerdì pesce e sabato trippa”: un’antica credenza popolare recitava questa frase e il giovedì era la giornata degli gnocchi. Gli gnocchi alla romana sono creati da un impasto di semolino, latte, burro, uova e parmigiano. Questo viene poi viene fatto raffreddare e tagliato a dischetti. I dischi vengono sistemati in una pirofila, dove vi si grattugia un po’ di grana e si inforna il tutto per ottenere la crosticina dorata sopra. I condimenti ideali sono burro, parmigiano, sale e pepe ma anche sugo, polpette, besciamella e funghi. Una vera delizia.

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Saltimbocca prima della cottura

7 Saltimbocca alla romana

Passiamo adesso ai secondi piatti tipici della tradizione romana. Iniziamo da uno dei più noti: tra i secondi piatti è quello più conosciuto e diffuso, tanto di essere conosciuto perfino dopo la carbonara. I saltimbocca alla romana sono delle fettine di vitello tagliate finissime ricoperte di prosciutto crudo e una fogliolina di salvia. Il tutto viene sfumato con un po’ di vino bianco durante la cottura. Sono talmente gustosi che sembra quasi ti saltino dal piatto alla bocca. La ricetta durante gli anni ha subito diverse personalizzazioni, ma ciò non ha tolto il gusto originale della ricetta.

8 La porchetta di Ariccia

Quando sento parlare di porchetta mi viene in mente la cucina umbra ed i suoi piatti tipici. La porchetta di Ariccia è nota perchè a differenza di altri paesi limitrofi, il legame tra il paese e la produzione della porchetta vanta una tradizione millenaria. Caratteristica fondamentale della porchetta di Ariccia è la croccantezza della crosta, mentre la carne ha un colore tra il bianco ed il rosa e viene insaporita con rosmarino, aglio e pepe nero. Oggi si vanta del marchio IGP, e devo dire che rimane sempre uno dei miei street food preferiti. Da provare!

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Porchetta di Ariccia

9 Abbacchio alla scottadito

Non amo la carne di agnello e quindi mi sento di consigliarti questo piatto romano tradizionale solo se ne sei veramente convinto di assaggiarlo. L‘abbacchio alla scottadito è conosciuto anche come abbacchio alla romana o abbacchio al forno ed è un piatto preparato nel periodo pasquale. Sono le classiche costolette d’agnello cucinate e servite calde e mangiate con un po’ di limone. Non il mio piatto preferito…anzi, lascio pure a te l’assaggio.

10 Carciofi alla giudia

Un contorno tipicamente romano sono i carciofi. Ci sarebbero anche i carciofi alla romana, ma i carciofi alla giudia sono più particolari. Entrambi i piatti utilizzano una qualità particolare, i cimaroli, detti anche mammole. Nel caso dei carciofi alla giudia, le foglie vengono ben aperte e vengono rimosse le parti più dure, mentre il gambo viene tagliato e lasciato corto. Poi il tutto viene fritto. In entrambe le versioni possono essere serviti sia caldi che freddi e il nome si dice sia di origine ebraica, in quanto questa ricetta sembra sia nata proprio nel quartiere ebraico di Roma.

11 Fagioli con le cotiche

Un altro piatto tipico origine molto umile sono i fagioli con le cotiche. Questa piatto della tradizione contadina utilizza ingredienti poveri come la cotenna del maiale e i fagioli. E’ un piatto molto sostanzioso e pesante, per questo è ideale per essere consumato nei mesi invernali. Se ne ricava una zuppa molto sostanziosa, dall’apporto calorico elevato e può essere accompagnato da pane tostato oppure da pane raffermo.

12 Fiori di zucca

Qui si parla di street food alla romana. Croccanti fuori, soffici dentro, gustosi e ricchi di calorie. I fiori di zucca fritti sono una specialità gastronomica romana adatta sia per chi ama lo street food sia per chi si siede a tavola, come antipasto o tra un primo e un secondo. Vengono impanati in una semplice pastella non lievitata, fritti e farciti con gli ingredienti più svariati: ricotta, tartufo, mortadella, fontina, mozzarella o alici.

13 Supplì

Altra specialità romana di origine rustica: col termine suplì si indica una crocchetta fritta di forma allungata e cilindrica, ripiena di riso ed altri ingredienti sconosciuti. Per forma e colore potrebbe assomigliare molto all’arancino siciliano. Il nome è una corruzione del francese en surprise, che nella cucina francese indica tutte le crocchette o pezzi di carne ricoperti di pangrattato. La sorpresa fa riferimento agli ingredienti che ci puoi trovare al suo interno, oltre al riso: verdure, carne, sugo all’amatriciana, carbonara, e sul litorale romano è facile trovarlo anche con pesce.

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Maritozzo

14 Maritozzo

Una cosa che adoro fare è ficcarci la faccia dentro fino a sporcarmi naso e guance. Il maritozzo è uno dei dolci più conosciuti e diffusi della pasticceria romana. Si tratta di una pagnotta di farina, uova, burro, sale e miele, aperta nella parte alta e riempita di abbondante panna montata. E’ una vera bomba calorica adatta per iniziare bene la giornata a colazione, oppure come dolce dopo pasto o pomeridiano. Il nome deriverebbe direttamente dall’antica Roma: secondo un’usanza, i ragazzi offrivano questo dolce alle proprie fidanzate questo dolce che spesso nascondeva un regalo come un anello. Il ragazzo che dava in dono questo dolce era definito appunto maritozzo, vezzeggiativo popolare e burlesco di marito.

15 Grattachecca

Concludiamo questa lista dedicata ai piatti tipici romani: l’ultima delle cose da mangiare a Roma, o meglio bere, è la grattachecca. Il suo nome deriva dall’atto del grattare il ghiaccio dalla checca, un grosso blocco di ghiaccio che poteva essere lungo fino a un metro. E’ una bevanda tipicamente romana composta da ghiaccio, sciroppo di vario tipo o succo di frutta, zucchero e frutta tagliata a pezzetti. In passato era molto comune trovarla per le strade della città Eterna, oggi un po’ meno ma resta sempre una bevanda tradizionale da provare.


Bene, ora sai cosa mangiare a Roma quando la visiterai la prossima volta. Spero che questo articolo ti torni utile e non dimenticarti di seguirmi Instagram e Facebook.

Tutte le foto sono prese da pixabay, eccetto quella di copertina presa da unsplash


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